Prosumer: chi sono e perché sono importanti nella transizione energetica

Prosumer: chi sono e perché sono importanti nella transizione energetica

Le energie rinnovabili offrono sempre più opportunità per i prosumer

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Il rapporto “Energy Prosumers in Europe – Citizen participation in the energy transition” di AEA ha fornito un’importante panoramica sul ruolo dei prosumer energetici europei. Secondo il rapporto, pubblicato a Settembre 2022, il numero di questi soggetti, è in forte crescita, viste anche le crescenti opportunità che sono riservate a questi soggetti.

Il rapporto in effetti mira a dimostrare come tutti i cittadini o le imprese possano diventare a tutti gli effetti dei veri e propri prosumer di energia. In questo modo, il cambiamento verso un mondo più green e sostenibile avverrebbe dal basso e non dall’alto: sarebbe quindi molto più efficace. Un obiettivo, quest’ultimo, che anche l’Unione Europea vuole favorire in modo che gli obiettivi climatici prefissati siano più facili da raggiungere.

Oltre ad esaminare i contenuti di questo rapporto è però bene chiarire qual è il ruolo di questi prosumer energetici, chi sono con esattezza e quali sono le loro caratteristiche. In questo modo saranno anche chiari tutti i vantaggi del diventare prosumer.

Cosa è il rapporto AEA?

Questi ultimi mesi che stiamo vivendo sono mesi particolarmente strani e che saranno ricordati per diverso tempo. Negli ultimi due anni abbiamo infatti attraversato una pandemia prima, ed una cristi energetica poi. Inevitabile che tutta questa situazione abbia delle ripercussioni anche sul prezzo dell’energia. Prezzi che sono sensibilmente aumentati e che almeno per un po’ non saranno destinati a scendere gettando ombre sul futuro.

Di fronte a uno scenario così incerto, l’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) ha voluto presentare un nuovo report nel quale è analizzato il ruolo dei prosumer. Nel rapporto si restituisce una una panoramica precisa su questo nuovo soggetto che sta rivoluzionando le dinamiche del sistema di produzione e distribuzione dell’energia.

All’interno del rapporto inoltre viene evidenziato l’importante ruolo che costoro possono svolgere per risollevare l’attuale situazione critica e per contribuire alla transizione energetica. Inoltre il rapporto tenta anche di spiegare le ragioni per cui i governi dovrebbero sostenere iniziative volte a promuovere la nascita e lo sviluppo di nuovi prosumer energetici.

Ma prima di capire perché è importante e quali misure dovrebbero essere prese, analizziamo meglio chi sono i prosumer.

Una panoramica sui prosumer energetici

La rivoluzione energetica in atto in questo ultimo periodo passa attraverso l’azione dei prosumer, questo non è un segreto. Ma chi sono i prosumer?

Il termine prosumer nasce dalla fusione di due termini inglesi: consumer e producer. Il neologismo quindi indica un soggetto che allo stesso tempo produttore e consumatore di energia. Questo nuovo soggetto quindi assume un ruolo attivo in tutte le fasi della produzione, della distribuzione e del consumo dell’energia generata da fonti rinnovabili.

Se è stata e sarà sempre più possibile la diffusione di questo tipo di soggetto è merito anche e soprattutto delle energie rinnovabili come ad esempio l’energia fotovoltaico. Le rinnovabili infatti permettono di soddisfare le esigenze di autoconsumo dei cittadini e delle imprese oltre a cedere alla rete pubblica l’energia che questi impianti producono in eccesso, ovvero quella che non viene autoconsumata. Questa energia prodotta in eccesso viene quindi a tutti gli effetti messa a disposizione degli altri consumatori di energia. Un prosumer quindi, ovvero un soggetto che ad esempio possiede un impianto fotovoltaico e che cede l’energia prodotta da questo impianto che non consuma alla rete nazionale, ha una partecipazione energetica attiva che viene definita prosumption.

Le differenti tipologie di prosumer

All’interno del rapporto dall’AEA vengono inoltre presentate le più comuni tipologie di prosumer. Le abbiamo riportate qui di seguito:

  • Singole famiglie. Ogni nucleo familiare può decidere se installare o meno sul proprio tetto un impianto fotovoltaico con il quale produrre energia per il proprio fabbisogno e di inviare le eccedenze alla rete pubblica;
  • Gruppi di autoconsumo collettivo all’interno di un edificio. L’esempio di questa tipologia riguarda un condominio che decide di installare pannelli solari sul tetto dello stabile. In questo modo il condominio permette ai condòmini di formare una rete di autoconsumo energetico interna;
  • Piccole e medie imprese e istituzioni pubbliche. Se un’azienda, una scuola o un ufficio governativo e decidono di installare un impianto fotovoltaico sul tetto dei loro edifici possono avere energia a disposizione per tutte le loro attività;
  • Comunità Energetiche: si tratta di associazioni costituite da enti pubblici locali, aziende, attività commerciali o cittadini privati che decidono di dotarsi di infrastrutture per la produzione di energia proveniente da fonti rinnovabili e l’autoconsumo, tramite un modello di condivisione.

Quali sono i benefici di essere un prosumer?

Passare dall’essere dei semplici consumatori di energia a dei prosumer può far ottenere numerosi vantaggi. Il rapporto dell’AEA li suddivide in tre grandi aree che riportiamo qui di seguito:

  • Benefici ambientali. Ogni prosumer contribuisce in maniera attiva alla diffusione dell’utilizzo di impianti di produzione dell’energia da fonti rinnovabili. Questo significa che ognuno di questi soggetti contribuisce attivamente al ridurre la  la necessità di energia prodotta da combustibili fossili e quindi alla riduzione di emissioni di CO2.
  • Benefici sociali. Quando un soggetto si dota di impianti di produzione dell’energia da fonti rinnovabili ed immette l’energia che tale impianto produce in eccesso in rete, contribuisce a creare un senso di comunità con coloro che la consumano. Non importa se siano soggetti della stessa città o dello stesso condominio: il senso di comunità si crea quando si condivide qualcosa, in questo caso l’energia.
  • Benefici finanziari. diventare prosumer garantisce una riduzione dei costi energetici oltre che un’opportunità di guadagno, grazie alla possibilità di vendita dell’energia prodotta in eccesso. Volendo essere terribilmente concreti quindi, diventare un prosumer di energia, per le imprese, potrebbe significare abbattere notevolmente le loro bollette che nei casi più estremi significa fare la differenza tra la prosecuzione e la cessazione di un’attività.

Il potenziale dei prosumer nella produzione energetica europea

Cosa succederebbe se imprese, cittadini, ed enti pubblici diventassero dei prosumer di energia?

Il report di AEA fornisce una proiezione al 2050 abbastanza confortante. Se infatti la quasi totalità dei soggetti presenti sulla terra diventasse prosumer di energia si potrebbe riuscire ad arrivare a coprire la quasi totalità della domanda di energia delle famiglie.

Il problema è semmai un altro. Come è possibile fare in modo che questo accada?

Senza dubbio, anche come spiega bene lo stesso rapporto, dovranno essere introdotte politiche nazionali ed europee più favorevoli all’installazione di impianti di produzione da fonti rinnovabili. Solo incentivando l’installazione di questi impianti, che di certo non costano poco, sarà possibile far diventare sempre più cittadini ed imprese prosumer di energia.

Il Green Deal europeo è uno dei più importanti strumenti con cui l’Europa è pronta a intervenire per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Ma da solo non basta: è infatti necessario indubbiamente velocizzare i processi.

Accanto ad esso, di grande importanza è anche il Piano REPowerEU al cui interno assume un ruolo rilevante l’iniziativa Solar Rooftop. Questa infatti prevede l’obbligo legale graduale dell’installazione di pannelli solari su nuovi edifici pubblici e commerciali e nuovi edifici residenziali.

Ma tutto questo non basta. E’ necessario anche approvare misure di incentivo per il fotovoltaico e le altre energie rinnovabili anche a livello dei singoli stati. Ed è necessario innanzitutto tararle per le imprese visto che sono questi soggetti ad avere i maggiori consumi energetici e le maggiori superfici a disposizione per l’installazione di impianti ad energie rinnovabili. A questo proposito puoi dare un’occhiata agli incentivi per il fotovoltaico aziendale in vigore in Italia cliccando qui!

Conclusione

A questo punto possiamo facilmente concludere che i prosumer sono la chiave per raggiungere l’indipendenza energetica dei paesi che fanno parte dell’Unione Europea, e non solo questi paesi. Per questo motivo è ovvio che l’Unione Europea deve puntare a favorire in qualsiasi modo la loro diffusione. In particolare è necessario abbattere le barriere normative e soprattutto potenziato lo sviluppo tecnologico.

D’altronde è evidente che più il numero dei prosumer crescerà più i sistemi politici e di approvvigionamento dell’energia europei ne trarranno giovamento. Ma non solo. Più saranno i prosumer, più il processo di transizione energetica verrà agevolato e con esso si ridurrà la a dipendenza dalle importazioni (con il dannoso fluttuare dei prezzi) oltre che le emissioni di gas serra.

Ovviamente non basta solamente introdurre incentivi all’installazione di impianti a fonti rinnovabili o introdurre normative a livello europeo per fare in modo che ciò accada. E’ necessario un impegno comune che parta soprattutto dal basso ovvero da noi cittadini. Siamo infatti noi stessi i primi protagonisti di quella che potrebbe essere una nuova e sostenibile strada futura. Decidere di installare un impianto fotovoltaico è il più grande contributo che ognuno di noi può dare e che può assicurarci di costruire un domani migliore.

Sei pronto a far diventare la tua azienda un prosumer di energia in modo da abbattere le bollette dell’energia e le emissioni di gas serra?

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