6 domande sul raffrescamento adiabatico

6 domande sul raffrescamento adiabatico

La risposta a sei domande sul raffrescamento adiabatico che fugheranno ogni dubbio

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Le aziende di tutto il mondo si trovano a dover ripensare i loro processi produttivi per ridurre le emissioni di CO2. A rendere inevitabile questo cambiamento non sono solo gli accordi internazionali (come quello di Parigi) stipulati dalle varie nazioni ma anche considerazioni ben più concrete. Ad esempio è sotto gli occhi di tutti come il costo dell’energia, specie dopo l’inizio del conflitto tra Russia ed Ucraina, sia salito alle stelle. Sono molte le imprese che sono in difficoltà per colpa dei nuovi costi che devono sostenere e che pertanto stanno cercando di abbattere i loro consumi.

Abbattere i consumi energetici significa quindi da un lato cercare di produrre l’energia necessaria all’attività dell’impresa (magari con un fotovoltaico) dall’altro avvalersi di sistemi che consumano meno energia. Ed è proprio in questa seconda ottica che rientrano i sistemi di raffrescamento evaporativo o adiabatico. D’altronde, uno dei maggiori consumi energetici di un’attività è proprio quello relativo alla climatizzazione degli ambienti.

Il raffrescamento adiabatico fornisce una soluzione per il clima interno responsabile dal punto di vista ambientale oltre che economico visti i suoi consumi ridotti. Nonostante questo molte persone sono scettiche a riguardo. In questo approfondimento abbiamo deciso di rispondere a molte domande sul raffrescamento adiabatico proprio per fugare ogni dubbio.

Le domande sul raffrescamento adiabatico che abbiamo preso in esame derivano da false convinzioni radicate nelle persone. False convinzioni che derivano perlopiù da una scarsa conoscenza del raffrescamento evaporativo. Rispondendo a queste domande sul raffrescamento adiabatico abbiamo cercato di evidenziare tutti i vantaggi di una soluzione ecologicamente ma anche economicamente sostenibile.

1. Domande sul raffrescamento adiabatico: è vero che il raffreddamento evaporativo crea un clima interno subtropicale?

Una delle domande sul raffrescamento adiabatico più frequenti deriva dalla convinzione che utilizzando questo sistema si creerebbe un clima interno subtropicale all’interno della fabbrica. La paura più diffusa è quella che potrebbero raggiungersi alti livelli di umidità o di condensa all’interno o intorno al luogo di lavoro.

Quello che ci preme sottolineare è che un condizionatore adiabatico non funziona come i condizionatori domestici che umidificano l’aria. Essi infatti non prevedono un meccanismo di estrazione dell’aria umidificata: pertanto essa non può uscire. Di conseguenza, il clima interno diventa sempre più umido.

Il raffrescamento adiabatico industriale a doppio stadio invece funziona secondo il principio del raffreddamento ventilatorio. L’aria fresca viene pompata nel locale, assorbe il calore e viene poi estratta attraverso uno scarico. In questo modo, non si ha la possibilità di accumulo di umidità nell’aria interna.

2. Domande sul raffrescamento adiabatico: quanto  è costoso?

Questa è forse una delle domande sul raffrescamento adiabatico che più spesso vengono poste. Fortunatamente abbiamo una risposta che ti piacerà visto che è molto economico.

il raffrescamento adiabatico consente di raffreddare e ventilare grandi edifici industriali a costi inferiori dell’80% rispetto ad un sistema di raffrescamento meccanico. Inoltre c’è anche l’evidente vantaggio della sua economicità in fase d’acquisto.

Ovviamente ci sono da considerare anche i costi relativi all’acqua consumata nel suo processo di raffreddamento. Tuttavia questi sono minimi rispetto a quelli elettrici e non impattano in maniera significativa sul costo del mantenimento totale.

3. Il raffrescamento adiabatico è ecologicamente sostenibile oppure no?

Rispondere a questa domanda sul raffrescamento adiabatico è d’obbligo. Il raffrescamento evaporativo consente un notevole risparmio energetico anche perché il suo funzionamento è basato sul principio naturale dell’evaporazione dell’acqua per raffreddare l’aria. Per fornire fino a 40 kW di potenza di raffreddamento basta solo 1 kW di elettricità. Questa può essere tranquillamente prodotta da un impianto fotovoltaico per risparmiare ulteriormente sui costi.

L’EER (Energy Efficiency Ratio) è quindi 10 volte inferiore rispetto ai sistemi di raffrescamento tradizionali. Inoltre c’è da considerare che questi climatizzatori non hanno mai un’elevata potenza di picco.

Può anche sorgere il dubbio che un sistema di raffrescamento adiabatico utilizzi molta acqua per raffreddare. In realtà basta un solo metro cubo d’acqua per generare 695 kW di potenza di raffreddamento.

E’ quindi evidente come la risposta a questa domanda sul raffrescamento adiabatico sia affermativa.

4. Il raffrescamento adiabatico è o non è efficace in un clima umido? Quali sono i suoi limiti?

Con questa domanda sul raffrescamento adiabatico prenderemo in esame alcuni dei limiti di questi dispositivi.

Con un sistema di raffrescamento adiabatico diretto, come quelli domestici, non è possibile raffreddare fino a temperature molto basse. Inoltre è necessaria una grande quantità di aria per abbassare la temperatura. Tuttavia, quelli a due stadi, riescono a raffreddare la temperatura fino a 7 °C in meno rispetto a quelli domestici.

Nonostante tutto, il raffrescamento evaporativo è un processo fisico. Se c’è un umidità relativa dell’80%, l’efficacia di un sistema di questo tipo è notevolmente ridotta. In alcuni paesi tropicali è dunque un sistema che semplicemente non può funzionare. Non è questo però il caso dei paesi europei in cui tali condizioni si verificano molto raramente e solo per alcune ore. Per tutto il resto del tempo, questo sistema di raffrescamento è molto efficiente.

Nel caso in cui ancora non fossimo riusciti a fugare questo dubbio, potrai comunque optare per un sistema di raffrescamento ibrido. In sostanza potresti abbinare ad un raffrescamento evaporativo uno meccanico, alternandoli fra loro, in modo da garantire temperature confortevoli all’interno degli edifici tutto l’anno.

5. Domande sul raffrescamento adiabatico: fino a quanti gradi al di sotto della temperatura esterna può raffreddare?

Un sistema di raffrescamento adiabatico diretto ha i suoi evidenti limiti. Con una temperatura esterna di 40°C non può di certo portare quella interna a 22 °C. Tuttavia, un sistema di raffrescamento evaporativo a due stadi riesce tranquillamente a raffreddare fino a 7 °C in meno rispetto ai vecchi sistemi adiabatici diretti. Ciò significa temperature più confortevoli da un lato e fino al 60% di umidità in meno negli ambienti.

Un esempio: le temperature all’interno di una fabbrica possono salire rapidamente da 5 a 10 °C al di sopra della temperatura esterna. Ciò avviene si per la radiazione di calore proveniente dall’esterno, ma anche per il carico termico interno, come quello dei sistemi di produzione. Installando un sistema di raffreddamento adiabatico a due stadi la temperatura interna può essere portata ad un livello confortevole, di solito intorno ai 22 °C.

6. Il raffreddamento adiabatico è igienico?

In tempi di covid è più che lecito rispondere alle domande raffrescamento adiabatico che riguardano la salute di tutti.

E’ vero, il raffrescamento adiabatico utilizza aria fresca per raffreddare, e l’aria esterna contiene tutti i tipi di batteri e funghi. Il dubbio che questo processo non sia igienico è dunque più che lecito considerando anche che il pannello attraversato dall’aria nel processo adiabatico si bagna.

Questi pannelli però vengono completamente asciugati ogni 24 ore con l’effetto di sterilizzare questi pannelli. Inoltre, molto dipende anche dal materiale con cui sono realizzati questi pannelli. Utilizzando alluminio rivestito da uno strato di ioni d’argento si impedisce ancora di più la crescita di batteri e funghi.

Conclusioni

Con queste risposte a queste domande raffrescamento adiabatico abbiamo cercato di spiegarti come questa sia una soluzione sostenibile per un clima interno sano e confortevole.

Il sistema adiabatico a due stati, oltre ad essere adatto nella stragrande maggioranza delle aree mondiali è anche una soluzione eco-sostenibile.

In quest’epoca di crescente preoccupazione ambientale, l’obiettivo di Solar Cash è quello di fornire una soluzione ecologica ed economica alla portata di tutti. I nostri esperti dispongono di un’ampia gamma di strumenti per calcolare con precisione il carico termico esterno ed interno di un edificio, la capacità necessaria per il raffreddamento e la ventilazione e i relativi costi operativi. Insieme ai vostri esperti e al team di installazione locale, siamo in grado di progettare il modo migliore e più efficiente per integrare la fornitura e la rimozione dell’aria dai vostri edifici.

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