DL Energia: il punto sulle nuove semplificazioni fotovoltaico

DL Energia: il punto sulle nuove semplificazioni fotovoltaico

Il punto su tutte le nuove procedure e semplificazioni fotovoltaico per privati e imprese contenute nel Decreto Energia

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Possiamo sintetizzare nei seguenti tre punti le principali novità per il rilancio delle energie rinnovabili contenute nel Decreto Energia (dl 17/2022) come modificato dalla legge di conversione:

  • Procedura abilitativa semplificata (PAS) per l’installazione di fotovoltaico,
  • semplificazioni determinate tipologie di impianti nelle aree industriali,
  • piano nazionale per l’agrovoltaico.

Non solo misure di contrasto al caro energia quindi, ma anche molte liberalizzazioni per incentivare le rinnovabili come appunto le semplificazioni fotovoltaico (forse potrebbe interessarti anche questo articolo qui). D’altronde se la tua impresa vuole davvero risolvere il problema dei costi energetici allora devi prendere soluzioni definitive come l’installazione di un impianto fotovoltaico. Solo così potrai abbattere le bollette e consumare l’energia che produci ottenendo risparmi considerevoli che ti permetteranno di rientrare in tempi brevi dell’investimento! Dunque perché non approfittarne adesso con l’introduzione delle nuove semplificazioni fotovoltaico?

A questo proposito abbiamo cercato di fare il punto qui di seguito.

Semplificazioni fotovoltaico: una nuova procedura abilitativa

L’articolo 9 del (dl 17/2022) stabilisce che per gli impianti fotovoltaici connessi alla rete di alta tensione si possa applicare la procedura semplificata. Questa procedura era in effetti prevista fino a questo momento solo per i fotovoltaici collegati tramite la media tensione. Dopo il DL Energia invece, queste semplificazioni fotovoltaico (procedura PAS) sono invece consentite per tutti gli impianti a pannelli solari con potenza fino a 20 MW e relative opere di connessione e infrastrutture. Questi impianti possono essere localizzati in:

“aree di destinazione industriale, produttiva o commerciale, in discariche o lotti di discarica chiusi e ripristinati, in cave o lotti di cave non suscettibili di ulteriore sfruttamento, per i quali l’autorità competente al rilascio dell’autorizzazione abbia attestato l’avvenuto completamento delle attività di recupero e di ripristino ambientale”.

Tali semplificazioni si applicano quindi anche alle industrie o alle attività e possono comunque fruire dei nuovi incentivi fotovoltaico PMI.

Fotovoltaico: nuovo Modello Unico e Ritiro Dedicato

Le semplificazioni fotovoltaico sono anche estese ai progetti di nuovi impianti fotovoltaici di potenza fino a 10 MW da realizzare nelle aree classificate idonee. Fra questi impianti figurano quindi anche quelli agro-voltaici che:

“adottino soluzioni integrative innovative con montaggio dei moduli elevati da terra, anche prevedendo la rotazione dei moduli stessi, e distino non più di tre chilometri da aree a destinazione industriale, artigianale e commerciale.”

Infine la PAS si può applicare anche agli impianti fotovoltaici flottanti di potenza fino a 10 MW, fatte salve le disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale e di tutela delle risorse idriche. Non rientrano fra questi impianti quelli installati in bacini d’acqua che si trovano all’interno delle aree di notevole interesse pubblico, delle aree naturali protette e di siti della Rete Natura 200.

Impianti fotovoltaici con moduli a terra

Gli impianti fotovoltaici con moduli a terra la cui potenza elettrica risulta inferiore a 1 MW, e relative infrastrutture indispensabili alla costruzione e all’esercizio degli stessi impianti ed altre opere connesse sono realizzati mediante dichiarazione di inizio lavori asseverata (Dila). Ovviamente questi impianti devono essere situati in aree idonee, non sottoposte alle norme di tutela, culturale e paesaggistica.

Impianti rinnovabili in zone industriali

Questa semplificazione fotovoltaici per le PMI riguardano gli impianti solari fotovoltaici e termici. Si può evincere da questa normativa che l’installazione in aree industriali, anche su strutture di sostegno appositamente realizzate, è prevista in deroga ai piani urbanistici, fino a copertura del 60% dell’area industriale. Una buona notizia quindi per tutti quegli imprenditori che, proprio come te, stanno cercando una valida alternativa per ridurre i loro costi energetici.

Semplificazioni fotovoltaici sugli edifici

Le semplificazioni fotovoltaici non riguardano solo le PMI ma anche gli edifici residenziali. Anzi, le semplificazioni più sostanziose riguardano proprio questo tipo di edifici. L’installazione di impianti fotovoltaici non necessita più alcun permesso, questi interventi sono quindi realizzabili in edilizia libera. Questo perché l’installazione di impianti fotovoltaici sugli edifici è considerata come un intervento di manutenzione ordinaria e non è subordinata all’acquisizione di permessi, autorizzazioni o atti amministrativi.

Il medesimo discorso vale anche nel caso in cui gli impianti fotovoltaici siano realizzati su strutture e manufatti fuori terra già esistenti diversi dagli edifici. Inoltre si applica anche per la realizzazione delle opere funzionali alla connessione alla rete elettrica, gli eventuali potenziamenti o adeguamenti.

Non vi rientrano invece gli immobili o le aree di interesse pubblico per i quali sono necessarie autorizzazioni specifiche per l’installazione degli impianti.

Estensione modello unico semplificato

Il modello unico introdotto dal decreto legislativo 199/2021 viene esteso agli impianti fotovoltaici sul tetto degli edifici di potenza superiore a 50 kW e fino a 200 kW.

In realtà, non è chiaro se la misura riguardi solo gli impianti fotovoltaici o anche per altre energie rinnovabili. La formulazione fa riferimento agli impianti solari fotovoltaici e termici realizzati sugli edifici anche se il modello unico in realtà si riferisce in genere ai soli impianti fotovoltaici. Il fatto che si parli di estensione agli impianti sopra i 50 kW conferma questa interpretazione.

Agrovoltaico

Tra le semplificazioni fotovoltaico è previsto fra le altre cose, un Piano nazionale per la riconversione degli impianti serricoli in siti agroenergetici. L’obiettivo di questo piano è piuttosto ambizioso dal momento che è quello di contrastare il degrado ambientale e paesaggistico che deriva dal progressivo deterioramento strutturale del patrimonio serricolo nazionale. In questo modo si cercherebbe di prendere due piccioni con una fava visto che si andrebbe anche a favorire la riconversione per un efficiente reimpiego di tali edifici.

Il Piano dovrà, fra le altre cose, rinnovare strutturalmente gli impianti serricoli favorendone la riconversione da strutture di consumo a strutture di produzione e di condivisione dell’energia. Le serre  potrebbero quindi essere autonome da un punto di vista energetico producendo da sole tutta l’energia necessaria al loro funzionamento tramite gli impianti fotovoltaici installati sui loro tetti. Ma non solo questo, il piano dovrebbe servire anche a:

  • incentivare lo sviluppo di impianti geotermici a bassa entalpia,
  • favorire la diffusione di impianti di riscaldamento e di raffrescamento, compreso il teleriscaldamento,
  • agevolare la diffusione di impianti trasformazione di biomasse e da centrali a biogas.

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